Vietare il cellulare agli studenti bulli: dove
Togliere il telefonino agli studenti bulli? Un’idea che potrebbe sembrare bizzarra, eppure potrebbe fermare il fenomeno del bullismo nelle scuole. L’idea è venuta al questore di Aosta, Ivo Morelli. Applicare, quindi, il decreto sulle misure di prevenzione antimafia, anche ai bulli, vietando l’uso del cellulare in classe. E non solo. La decisione del questore è arrivata in quanto, a suo dire, alle origini del disagio giovanile c’è “una spinta verso l’emulazione di quello che vedono sui social media. Noi monitoriamo cosa pubblicano, poi possiamo anche porre in essere delle misure di prevenzione che impediscano al ragazzo l’utilizzo del telefono per un mese oppure per tre mesi“.
Vietare il cellulare agli studenti bulli: perché
Una scelta che è arrivata dopo il caso di Verres, paese di 2.500 abitanti, in cui si trovano in un polo scolastico circa 1.000 studenti di scuola media e superiore, che arrivano da diversi paesi della zona. Una situazione che purtroppo favorisce la nascita di episodi spiacevoli come la rissa per questioni amorose, come è stato ripreso e rimbalzato sui telegiornali nelle scorse settimane. Un problema affrontato nel corso di una riunione del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica della Valle d’Aosta, in la decisione è stata quella di intensificare la presenza della polizia sul territorio. Soprattutto per i minorenni, il consiglio è per i genitori di stare più attenti prima che possano intervenire le forze dell’ordine.
Vietare il cellulare agli studenti bulli: cos’è successo
“C’è un gruppo di ragazzi un po’ più turbolento, che però – ha spiegato il sindaco di Verrès, Alessandro Giovenzi – non è da contestualizzare nell’ambito scuola. Sono maggiorenni, sono già usciti dal percorso scolastico. Quindi è da attenzionare maggiormente questo fenomeno. È stato un confronto proficuo, tutte la parti attorno al tavolo si sono impegnate affinché venga preso in seria considerazione il problema“. Ha aggiunto lo stesso Morelli: “Non parliamo di mille gruppi, o di risse tra gruppi, no. Parliamo di un gruppo che da solo si è manifestato in maniera un po’ più decisa, sul quale già l’Arma dei carabinieri stava facendo degli accertamenti e che verranno ulteriormente approfonditi. Proprio per far capire a questi giovani che quel tipo di comportamento può avere una deriva negativa per il loro futuro“.
Potrebbe interessarti anche:
- “Non sei un vero uomo, affrontami se hai le palle”: bullizzati a scuola dal gruppo
- Bullismo: 14enne minaccia compagno di scuola con una pistola
- Alunna bullizzata, la scuola dovrà risarcirla con 1 milione di dollari
- “Mattia è stato bullizzato”: la lettera della mamma sul figlio suicida
- Bullismo a scuola: caratteristiche personali e razzismo tra le maggiori cause