Da settembre a oggi, un episodio ogni cinque giorni. Nuove misure e una giornata nazionale per contrastare il fenomeno.
Il fenomeno delle aggressioni nei confronti di docenti, dirigenti scolastici e personale Ata è sempre più preoccupante. Lo dicono i numeri, in costante aumento: dall’inizio di quest’anno scolastico si contano già 19 episodi di violenza all’interno delle scuole italiane, equivalenti a una media di un caso ogni cinque giorni. Questo dato segna un incremento rispetto agli anni precedenti, con una concentrazione nelle scuole superiori, dove si sono verificati 13 dei 19 episodi totali.
Nel dettaglio, le vittime principali sono stati gli insegnanti, colpiti in 13 episodi, seguiti dai dirigenti scolastici e dai lavoratori Ata, ciascuno coinvolto in 4 casi. Lombardia e Campania sono le regioni più colpite, seguite da Sardegna, Lazio e Campania. Un altro dato rilevante è che le aggressioni non sono sempre riconducibili solo agli studenti, ma anche ai genitori sottolineando una tensione crescente all’interno della comunità scolastica.
A confermare la gravità del fenomeno è anche un sondaggio avviato durante l’anno scolastico 2022/23, quando erano stati registrati 36 casi; nell’anno successivo, 2023/2024 i casi sono stati ben 68, un dato destinato a essere eguagliato o superato nell’attuale anno scolastico.
Il Ministero e le nuove misure contro la violenza scolastica
Per contrastare questa preoccupante escalation, il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha presentato la “Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti del personale scolastico” che sarà celebrata ogni anno il 15 dicembre. Durante l’incontro di presentazione, il ministro Giuseppe Valditara ha ribadito l’importanza dell’autorevolezza nel ruolo degli educatori, sottolineando che è essenziale per garantire il rispetto delle regole e dei valori all’interno delle scuole.
“Senza autorevolezza non può esserci autorità” ha dichiarato Valditara, ponendo l’accento sul concetto di responsabilità individuale: “nessuna autorità può reggersi senza autorevolezza, della vostra autorevolezza dovete essere consapevoli innanzitutto voi, poi devono esserne consapevoli i giovani e le famiglie, la società e la politica tutta. Il tema della responsabilità individuale va messo bene in evidenza ricordando che chi rompe paga”, riferendosi alla recente distruzione di beni scolastici e agli incendi dolosi nei licei romani occupati.
Per contrastare le aggressioni sono state introdotte nuove sanzioni pecuniarie, come previsto dalla legge n. 150 pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 16 ottobre scorso. Le multe variano da 500 a 10.000 euro per chi aggredisce personale scolastico, con l’obbligo di risarcimento e di un ulteriore pagamento a titolo di riparazione pecuniaria in favore dell’istituzione scolastica colpita.
Un osservatorio per monitorare e prevenire
A completare il quadro normativo, la legge n. 25 del marzo scorso ha istituito un Osservatorio nazionale sulla sicurezza del personale scolastico con il compito di monitorare, studiare e sensibilizzare la comunità scolastica sul tema della violenza. L’Osservatorio rappresenta un punto di riferimento per analizzare il fenomeno e proporre interventi mirati, in collaborazione con le scuole e le istituzioni.
Parallelamente, la ministra dell’Università, Anna Maria Bernini, ha evidenziato la necessità di distinguere le proteste legittime degli studenti da quelle promosse da agitatori esterni che, secondo le sue parole, “muovono la parte più bassa dell’animo umano”.
Una battaglia per il rispetto e la sicurezza nelle scuole
L’aumento degli episodi di violenza richiede un impegno collettivo da parte di istituzioni, famiglie e studenti per garantire che la scuola torni a essere un luogo di crescita e sicurezza per tutti. Le nuove misure, unite a una giornata dedicata alla prevenzione, rappresentano un primo passo verso la costruzione di un ambiente scolastico più rispettoso e consapevole.